
L’articolo 8 della Direttiva 2012/27/UE
Diagnosi Energetica e le opportunità di sviluppo delle imprese italiane.
Il convegno patrocinato da Enea e Federesco, svoltosi a Roma il 15 luglio, è stata una ottima opportunità di confronto tra tutti gli attori operanti nel campo dell’Efficienza Energetica per confrontarsi sui temi introdotti dalla Direttiva 2012/27/UE.
Come già vi abbiamo raccontato , l’artico 8 della Direttiva 27 sancisce l’obbligo per le grandi imprese e per le piccole medie imprese italiane energivore l’obbligo di effettuare una diagnosi energetica sui propri edifici con cadenza quadriennale, con decorrenza dal 5 dicembre 2015, affidandosi a società esperte in gestione dell’energia o ad auditor energetici qualificati.
La diagnosi energetica rappresenta il primo passo fondamentale per individuare gli obiettivi di risparmio energetico e individuare i possibili scenari percorribili per riqualificazione basate sull’efficienza energetica.
Il tutto per sostenere il raggiungimento dell’obiettivo di Efficienza energetica entro il 2020 , che prevede una riduzione del fabbisogno energetico della industria italiana di circa 4Mtep.
Un traguardo sicuramente ambizioso e sfidante, come ricordato da Mauro Malone, Direttore Divisione Sviluppo Energetico sostenibile Ministero Sviluppo Economico.
“L’Italia – ha detto Mallone – nell’energia si è data obiettivi particolarmente sfidanti. Entro il 2020 prevediamo risparmi sulle bollette energetiche per 8 miliardi di euro, elaboreremo entro aprile la messa a punto di una strategia per la riqualificazione energetica del parco immobiliare pubblico e privato, promuoveremo l’efficienza nella fornitura dell’energia, cureremo con particolare attenzione gli aspetti legati alla misurazione e fatturazione dei consumi energetici. I clienti finali, a esempio, devono poter disporre di contatori individuali che riflettano il loro consumo effettivo”.
Il recepimento della direttiva 27 è stato definito da tutti i relatori del convegno come la grande opportunità per il tessuto industriale italiano, per lo più composto da piccole e medie imprese, per ridurre i propri costi di gestione grazie a un durato risparmio energetico e ritrovare competitività sui mercati internazionali.
“Efficienza, innovazione e sostenibilità rappresentano le tre chiavi che possono consentire all’industria italiana di recuperare competitività sia sul mercato interno che su quello internazionale. Ma il tessuto industriale italiano è per lo più composto da piccole e medie imprese, che non potranno sottrarsi a un consistente efficientamento energetico se vorranno tornare a competere sui mercati, dopo essere state colpite duramente dalla crisi economica e sociale di questi ultimi anni” .
Giovanni Lelli , commissario dell’Enea
“È necessario porre l’accento sugli effetti concreti che avremo dall’attuazione del decreto di recepimento della direttiva europea sull’efficienza energetica, visto che avranno valenza economica e, soprattutto, occupazionale in termini di immediato incremento del numero dei posti di lavoro. Riteniamo opportuno evidenziare, da un lato, che l’efficienza energetica deve essere vista alla stregua di un’attività infrastrutturale che, per l’impatto economico, sociale e ambientale che produrrà, è altamente strategica oltre a essere ‘autoliquidante’, in quanto il risparmio energetico ed economico che genera permette di ripagare l’investimento iniziale.
Claudio G. Ferrari, presidente di Federesco
Non mi viene in mente altro decreto che abbia questi obiettivi per la sostenibilità l’Italia ha ben chiari i propri obiettivi e sta lavorando con grande impegno per conciliare la propria politica industriale, i costi energetici e la lotta al cambiamento climatico in modo efficace. Attraverso il neonato decreto di recepimento della direttiva creerà nei prossimi anni per l’industria italiana interessanti opportunità di rivedere i propri processi per restare competitiva, favorendo contestualmente la crescita della green economy
Giovanni Lelli , commissario dell’Enea
Sottolineato anche il ruolo fondamentale dei sistemi di gestione dell’energia (SGE) e all’utilizzo della norma ISO 50001 come strumento di risparmio energetico per le aziende.
Durante la giornata, sono state poi approfondite le questioni riguardati i vari attori della filiera coinvolti nel processo di efficientamento energetico e le relative competenze e certificazioni necessarie per garantire le il percorso di efficienza energetica intrapreso dalle aziende a valle di una Audit Energetico sia sostenibile .
L’audit Energetico costituisce anche un’opportunità di sviluppo anche per le PMI che non debbono sottostare all’obbligo di diagnosi energetica.
Il decreto di recepimento della direttiva 2012/27/UE , recepito a fine giugno dal Consiglio dei Ministri , dovrebbe essere pubblicato proprio oggi sulla Gazzetta Ufficiale.
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